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5 Consigli di Trading Tecnici

Molti principianti iniziano a fare trading con la speranza di guadagnare in fretta, spesso affidandosi al “consiglio giusto” o a un indicatore miracoloso. La realtà è diversa: il trading richiede metodo, disciplina e soprattutto comprensione di alcuni concetti tecnici fondamentali.

In questo articolo troverai 5 pilastri tecnici spiegati in modo semplice, con esempi pratici e applicazioni reali, così da poterli integrare subito nella tua operatività.


1. Multi-Timeframe: il mercato visto da più angolazioni


Uno degli errori più comuni tra i principianti è concentrarsi solo su un grafico (spesso M15 o M5) e cercare segnali d’ingresso senza avere un quadro d’insieme.

👉 Pensalo così: se devi fare un viaggio, prima guardi la mappa dall’alto per capire la direzione generale (timeframe alto), poi usi la mappa dettagliata della città per scegliere la strada giusta (timeframe basso).

  • Grafici alti (Daily, H4): mostrano il trend principale, livelli chiave e le zone di interesse istituzionale.

  • Grafici medi (H1, M30): aiutano a identificare le zone di reazione e i blocchi di ordini.

  • Grafici bassi (M15, M5): servono per il timing preciso dell’ingresso.

📌 Regola d’oro: il grafico grande ti dice la direzione, quello piccolo ti dice quando entrare.

Esempio pratico:

  • Sul Daily vedi che EUR/USD è in un trend rialzista.

  • Sul H1 identifichi un supporto importante.

  • Sul M5 aspetti un piccolo “break of structure” rialzista per entrare.


2. Liquidità e Imbalance: il vero motore del mercato


Molti trader si concentrano solo sui pattern grafici, ma in realtà il prezzo è guidato da un concetto chiave: la liquidità.

La liquidità è dove si trovano gli ordini accumulati. Le grandi istituzioni cercano sempre di muovere il prezzo verso queste zone, perché lì possono eseguire le loro operazioni senza slippage.

  • Liquidity Grab: quando il prezzo rompe un massimo/minimo e poi torna indietro velocemente. È come una “finta”: prende gli stop dei piccoli trader e poi parte nella direzione opposta.

  • Fair Value Gap (FVG): dopo un forte movimento, spesso rimangono zone vuote nel grafico (candele senza equilibrio tra domanda e offerta). Queste zone tendono ad essere “riempite” dal prezzo in seguito.

📌 Regola pratica: cerca sempre dove il mercato potrebbe “cacciare” liquidità prima di muoversi davvero.

Esempio pratico:

  • Sul grafico H1 vedi che GBP/USD rompe un minimo importante.

  • Subito dopo il prezzo risale velocemente. → Questo è un segnale di possibile inversione, perché il mercato ha preso liquidità sotto il minimo.


3. Fibonacci e Zone di Confluenza: precisione nelle entrate


Lo strumento Fibonacci è molto usato, ma spesso male interpretato. Non basta tracciare un livello e sperare. Funziona meglio quando lo combini con altri fattori.

  • Le zone più forti sono 0.61 – 0.78, perché spesso coincidono con aree dove gli istituzionali cercano di rientrare.

  • Non entrare solo perché vedi un 0.618: aspetta che ci sia confluenza con altri elementi, come supporti/resistenze, zone di liquidità o FVG.

📌 Regola pratica: più motivi hai per entrare in un punto, più il setup è affidabile.

Esempio pratico:

  • Sul grafico H4 vedi un trend rialzista.

  • Il prezzo corregge fino al livello 0.705 di Fibonacci.

  • In quella zona trovi anche un supporto Daily e un FVG non ancora colmato.

  • Se sul M15 appare un break rialzista → hai tre segnali che confermano l’entrata.


4. Gestione del Trade: la vera differenza tra principianti e pro


Molti trader pensano che il difficile sia “trovare l’ingresso”. In realtà, il vero lavoro comincia dopo l’ingresso.

  • Stop Loss iniziale: posizionalo in base alla struttura, non in base a quanto vuoi rischiare.

  • Breakeven intelligente: non spostare lo stop a pareggio troppo presto, aspetta che il prezzo faccia un vero break of structure.

  • Partial Take Profit: chiudere una parte della posizione in aree di liquidità vicine ti aiuta a proteggere i guadagni.

  • Rapporto rischio/rendimento: punta ad almeno 1:2, ma se trovi un setup eccezionale puoi gestirlo anche oltre (1:4 o più).

📌 Regola pratica: non essere ossessionato dal “dove entrare”, ma concentrati sul “come gestire”.

Esempio pratico:

  • Entri long su NASDAQ dopo un liquidity grab.

  • Dopo un +1,5R, chiudi il 50% della posizione.

  • Sposti lo stop loss a breakeven.

  • Il resto lasci correre verso un FVG H4 ancora aperto.


5. Sessioni di Mercato: scegli quando tradare


Il mercato non è sempre uguale. Ci sono ore in cui il volume e la volatilità sono molto più alti, e questo aumenta la qualità dei segnali.

  • Sessione di Londra (08:00–11:00 UTC): spesso parte la direzione principale della giornata.

  • Sessione di New York (13:30–16:00 UTC): entra in gioco il volume americano, con forti continuazioni o inversioni.

  • Sessioni piatte (post-chiusura NY o tarda notte): poco movimento, tanti falsi segnali.

📌 Regola pratica: meno tempo al PC, ma nelle ore giuste.

Esempio pratico:

  • Evita di aprire operazioni a mezzanotte.

  • Concentrati nelle prime 2–3 ore di Londra o NY.

  • Avrai meno stress e migliori probabilità.


Conclusione


Il trading non è fortuna né velocità, ma metodo e disciplina. Usando questi 5 concetti tecnici – multi-timeframe, liquidità, Fibonacci con confluenze, gestione del trade e sessioni operative – puoi trasformare il tuo approccio da casuale a strutturato.

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